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Zuma a Roma, il giapponese che mancava
Finalmente siamo stati da Zuma!
Il nuovo (eppure già famoso) ristorante giapponese contemporaneo izakaya situato all’ultimo piano di Palazzo Fendi (in effetti al penultimo, all’ultimo c’è il lounge bar). Ammettiamolo subito, a Roma da quando ha aperto è diventato un obbligo sociale, anzi, per meglio dire un obbligo #social.
Tuttavia la curiosità era tanta, principalmente per 3 motivi:
- Roma soffre di endemica mancanza di autentiche novità internazionali, soprattutto in ambito food e location.
- Zuma è una firma prestigiosa, che ho avuta la fortuna di incontrare all’estero
- I buoni ristoranti asiatici (particolarmente quelli giapponesi) a Roma si contano sulle dita di una mano.
Ebbene? Curiosi di sapere come è andata? Bene, benissimo certo, ma meno rispetto alle (probabilmente esagerate) aspettative.
Zuma a Roma: cronaca di un'esperienza gastronomica in un Izakaya contemporaneo
Andiamo con ordine.
Prenotazione
Troppo macchinosa. Troppo romana. Se vi è capitato di prenotare da Zuma a Londra o nel resto del mondo, vi sarete accorti che è semplicissimo. Come mandate una mail vi rispondono subito. Se c’è posto, quando e come. Mi è successo perfino qui, appunto.
Avevo trovato una mail sul web, probabilmente quando ancora non era pronta la pagina romana, così mi hanno risposto da Londra. Immediatamente. Figurarsi Roma. Dopo circa un mese di silenzio totale, si è aperto uno spiraglio. Grazie ad una persona che aveva chiesto ancora prima del sottoscritto ma non poteva andare.
Intendiamoci. E’ normale che i tempi siano lunghissimi, che ci sia tanta richiesta, ma basta solo un po’ più di chiarezza e cortesia per snellire le pratiche. Inutile dirci che potrebbe liberarsi last minute. L’essenziale è essere precisi e rapidi nelle risposte.
Comunque eccoci finalmente alla grande serata. La posizione è davvero invidiabile. Praticamente nel cuore del Tridente. Alla fine di via Condotti, lo conoscete tutti no?
Tuttavia le sale del ristorante se pur belle ed eleganti, tradiscono un po’ di anonimità informale (tipica del resto dello stile izakaya di Zuma). Onestamente mi aspettavo qualcosa di più. Soprattutto pensando al roof garden del lounge bar superiore (che ha già fatto scalpore per l’opening e che vedrete, diverrà il vero nuovo punto focale della movida romana). Dalle finestre del ristorante si vedono profili unici, si poteva cercare di sfruttarle un po’ di più. Invece siamo quasi “riparati”.
Attesa
Questo è stato sicuramente il tasto più dolente della serata. Dopo aver aspettato tanto per prenotare, ti viene assegnato un “turno”. Quello delle 22. L’altro è alle 20.
C’è ancora d’aspettare, al nostro tavolo non si alzano.
Ci può stare, certo, ma non puoi farci aspettare 20 minuti in nell’angusto corridoio di bambù, accanto a reception, guardaroba e bagni. Con la fila che aumenta.
Non è da Zuma. Portateci al bancone, offriteci un drink. Nel resto del pianeta funziona così. Che izakaya contemporaneo siete?
Cena
Finalmente ottime conferme. Il cibo è davvero buono. Cucine a vista, e piatti espressi. Di alto livello.
Abbiamo optato per combinazioni classiche (sushi, sashimi, tempura, miso), anche se non mancano quelle più fusion (gambero gigante con yuzu speziato, pollo teriyaki con funghi shiitake e zenzero, tanto per citarne un paio), che anzi sono un po’ l’emblema di Zuma.
Il menù è ricco, magari scritto in maniera troppo minimale data la luce soffusa. Ma questi sono dettagli.
Da ricordare che lo filosofia Zuma prevede che i piatti vengano preparati in 3 cucine differenti.
- cucina principale
- sushi counter
- robata grill
Il tutto per favorire un’ampia scelta ma soprattutto per essere serviti di continuo per poter condividere tutto.
Insomma alla fine siamo stati benissimo. E non avevamo le mani nei capelli al momento del conto che in tanti, troppi mi chiedono quale elemento determinante per la scelta di un ristorante.
Tirando le somme lo sapete: dipende dal vino (occhio al sake finale!). Poi vale quello che pagate ovunque nei ristoranti famosi nel mondo. Caro. Ma non folle.
Palazzo fendi
via della fontanella di borghese, 48
00186, Roma