Se penso alle mille
sfaccettature che una città come Venezia riesce a mostrare dovrei non stupirmi
del fatto che esistano anche testimonianze, visibili, del passaggio dei
Templari. Una città da “tutti i gusti più uno” per dirla un po’ alla Harry
Potter, una città che non annoia e che ha sempre qualcosa di nuovo da svelare e
da offrire, compreso questo lato un po’ meno conosciuto che riguarda il mondo
misterioso dei massoni e dei templari.
Da poco Venezia ha
compiuto 1594 anni; i palazzi e le calli che vediamo oggi sono gli stessi che
Casanova, noto membro della loggia massonica veneziana fondata nel 1746, viveva
ai suoi tempi. È probabile che di simboli ed indizi riguardo i luoghi e le
azioni di Templari e Massoni ce ne siano moltissimi a Venezia, alcuni magari
ancora non scoperti, io vorrei soffermarmi su tre luoghi in particolare, facili
da raggiungere e facili da vedere, ma che forse, nemmeno i veneziani doc
conoscono.
Palazzo Ca’ Vendramin Calergi
Tutti lo conosciamo come
il Casinò di Venezia, ma di fatto, un tempo, era uno dei palazzi delle famiglie
nobili veneziane. Il nome è dato da un matrimonio tra la famiglia Vendramin e
la famiglia Calergi. Poi, nel corso degli anni il palazzo fu venduto, fino ad
arrivare nelle mani del comune di Venezia ed essere ciò che è oggi. Ma ciò che
c’è di interessante in questo palazzo non è solamente la sua storia e la
bellezza delle sue sale, ma bensì una scritta, fatta incidere sulla facciata,
che riposta il seguente testo: “Non Nobis, Domine, Non Nobis”, prime parole del
motto templare che continuerebbe così “sed nomini tuo dat gloriam” che tradotta
significa: “Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria”. Questa
incisione dà un pochino da pensare: perché è stata scritta? I Vendramin
–Calergi erano massoni? O lo erano i Loredan prima di loro? Non c’è dato
saperlo con certezza, ma probabilmente alcuni membri della famiglia Vendramin
erano parte dell’Ordine dei Nuovi Templari. Si dice anche, che le stanze
dell’attuale Casinò di Venezia abbiano ospitato le riunioni clandestine
dell’ordine.
Chiesa di Santa Maria Maddalena
Noi veneziani la
chiamiamo semplicemente La Maddalena, ed è una chiesa che già a prima vista si
presenta diversa dal solito, è, infatti, di pianta circolare. Da notare,
all’interno dell’architrave, è stato inciso il simbolo del terzo occhio e poco
sotto è riportata la scritta “Sapientia edificavit sibi domum”, che significa:
“La Sapienza si è costruita la casa”, noto, infatti, era il culto verso la
conoscenza dei templari. Se poi ci fate caso e non vi fermate a guardarla
solamente di fronte, vi accorgerete che esattamente dalla parte opposta
all’entrata principale c’è una porticina piccola, piccola.. che sia stata la
porta d’ingresso per coloro che venivano ammessi all’ordine? Purtroppo la chiesa non è visitabile, almeno per il momento.
Chiesa di San Pietro in Castello
Ci spostiamo un pochino
più verso il Sestiere di Castello questa volta, nella zona in cui ancora noi
veneziani riusciamo a vivere un po’ distaccati dal turismo invadente, in cui
girare per le calli è ancora un piacere, evitando gomitate a destra e a manca.
Forse non tutti sanno che
la Chiesa di San Pietro in Castello cela qualcosa direttamente riconducibile ai
cavalieri templari.
All’interno della Chiesa
si trova il Trono di San Pietro. Si dice sia appartenuto all’apostolo e che
fosse stato il nascondiglio del Santo Graal, quando i Templari lo portarono in
Europa, o per lo meno questo è quanto dice un’antica leggenda veneziana.
Particolare è lo schienale, una stele funeraria araba che riporta alcuni
versetti del corano.
Questi sono solo tre
esempi di come la massoneria fosse parte integrante della vita veneziana.
Casanova ne è un esempio lampante ma moltissimi personaggi nobiliari, anche
piuttosto famosi, condividevano questo credo.
Venezia è affascinante da diversi punti di vista ma su questo ci avreste mai scommesso?
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