Non tutti i massaggi sono fatti allo stesso modo. Anche se si sceglie uno stile di massaggio ben preciso - Svedese, in profondità nei tessuti, o su punti specifici- un massaggiatore di esperienza molto probabilmente opterà per un ventaglio di modalità per fare in modo che tu ottenga ciò che desideri. Con così tanti massaggiatori che usano così tante tecniche, come ti puoi assicurare che otterrai il massaggio rilassante che ti lascia risollevato, leggero e con meno sofferenza?
Devi avere un obiettivo in testa
Quando stai per entrare all’interno della sessione devi sapere ciò che vuoi. Il massaggio che riceverai sarà molto diverso se dirai al massaggiatore che stai solamente provando a rilassarti o se gli dirai che intendi rilassare determinate tensioni nella tua spalla createsi durante lunghe giornate lavorative in ufficio.
Il massaggiatore potrebbe chiedere di compilare una scheda all'interno della quale il cliente possa specificare le proprie aree di disturbo. Più in generale, ci dovrebbe sempre essere interazione e confronto tra massaggiatore e cliente per accordarsi sulle finalità e le modalità di esecuzione del massaggio. Una attenta comunicazione, prima del massaggio è fondamentale per prevenire inconvenienti e fonti di insoddisfazione.
Durante uno spettacolo, un comico, raccontava di un massaggiatore che mentre era in seduta con un cliente disse “Dimmi se capisco bene: Hai avuto questo dolore per oltre un anno, ed ora tu vuoi che io te ne liberi in 60 minuti? Non funziona così”
Alla fine: non ti puoi aspettare un risultato da una sessione singola, ma con una serie di massaggi potrai stare al meglio.
Sofferenza ≠ Risultato
A volte un massaggio che “se fa male, fa bene” , ma la sofferenza non è un requisito fondamentale affinchè un massaggio abbia gli effetti desiderati. A volte può essere distruttivo anzichè produttivo. Nei casi in cui c’è molta sofferenza, ci si trova davanti ad una fase chiamata “stallo del trattamento”.
E’ bene pensare ai gradi di sofferenza legati ad una scala da 0 a 10, dove per 0 non c’è alcuna sofferenza e 10 è una sofferenza insopportabile. Una sofferenza considerata sopportabile e’ compresa tra 2 o 3 e 6, mentre un range che puo’ essere considerato di sofferenza e’ compreso tra 7 e 9..
Se non riesci a sopportare la “sofferenza buona”, ci sono molte tecniche che non la prevedono.
La chiave e’ la comunicazione
Piu’ si comunica con il proprio massaggiatore, piu’ si otterranno benefici dal proprio massaggio. Esiste un concetto nella terapia dei massaggi che e’ chiamato “Consenso informato”. Il consenso informato implica che i clienti, pazienti, persone, che sono oggetto del massaggio, sono stati informati e quindi hanno potere di decidere se vogliono continuare la sessione o meno. Cosa che potrebbe accadere.
Consideratela una strada a doppia carreggiata.
Il massaggiatore dovrebbe informarti quando sta per avvicinarsi ad un'area muscolare particolarmente tesa, cosi che tu possa sentirti libero/a di suggerire di muoversi su un'altra area.
Spesso i clienti possono sanno che possono dire di no, ma non lo fanno perche’ vorrebbero essere carini nei confronti del massaggiatore. La conseguenza pero’ puo’ essere una esperienza negativa.
Potrebbe andare peggio prima che vada meglio
Se non sei un abitue’ dei massaggi, aspettati di sentire indolenzimento per i giorni a seguire del massaggio.
E’ come non avere fatto alcuna attivita’ fisica per poi scalare per 8 km, il giorno dopo si sentira’ indolenzimento. E’ semplicemente un fatto da considerare.
Prendi il lato positivo che deriva dall’indolenzimento, sapere che e’ il risultato del rilascio di una tensione durata fin troppo.
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