
Quando ceni in un
ristorante che prima non conoscevi e l’esperienza ti piace particolarmente, ti viene come una voglia di complimentarti con il titolare, gli chef e tutto lo staff che ci lavora, chiedergli come nascono certe idee e come si realizzano. Dopo aver cenato infatti al Tamerò di Firenze di cui ho scritto
qui, ho voluto fare
due domande ad uno dei titolari, ero curiosa di capire il significato del nome particolare e la filosofia che mi sembrava di aver respirato quando ero seduta al tavolo con gli amici. Ne è nata così questa intervista grazie alla quale cercherò di trasmettervi un po’ della positività contagiosa che il sig. Massimo Gazzeri mi ha trasmesso mentre raccontava…
Com’è nata l’idea del ristorante ‘pasta bar’?
L’idea di base è stata quella di voler proporre qualcosa di nuovo e diverso ma che avesse la caratteristica fondamentale dell’artigianale, quindi quale cosa migliore se non la pasta fresca fatta a mano? Anche l’arredamento del locale è volutamente lasciato com’era un tempo, quando era l’officina meccanica di Santo Spirito, proprio per dare un’idea di autenticità e manualità al tutto. (Su una parete del locale c’è addirittura una carcassa di una Vespa, appesa come fosse un quadro). Accanto alla pasta fresca però, è stato studiato un menù più sofisticato, perché anche se la pasta fresca ha un suo richiamo, oggi la ristorazione deve comunque impegnarsi per fare le cose al meglio
E il nome particolare ‘Tamerò’ che suona come una promessa come vi è venuto in mente?
Tamerò in realtà è una provocazione, una sorta di ‘Amarti per come sei’ senza imposizione, ‘prendimi così come sono!’ Inizialmente uno dei nomi proposti è stato ‘Mamma perdono’, ossia, non sono come mi volevi, ma accettami così come sono, lo sto facendo al mio meglio. Poi abbiamo optato per ‘T’amerò’
Chi sono le persone che lavorano al Tamerò?
I soci sono 3 di cui 2 già del settore della ristorazione da anni, mentre il terzo lavora in un settore diverso ma ha un’ottima conoscenza della cultura enogastronomica ed è un appassionato cuoco. Tutti coloro che lavorano nel ristorante vengono selezionati accuratamente perché devono dimostrare passione per il mondo della cucina e dell’ospitalità. Anche gli stessi camerieri vengono scelti con attenzione perché devono avere un imprinting cordiale ed un’aria intonata con la filosofia del locale.
E lo chef?
Lo chef si chiama Giammarco Desole, è sardo molto preparato e talentuoso. E’ lui l’artefice del menù e delle sue continue evoluzioni in base alle variazioni stagionali. In genere i suoi piatti oltre che studiati sotto il profilo del gusto, vengono studiati anche dal punto di vista cromatico, tanto che alcuni risultano come veri e proprio quadri d’autore. In questo momento abbiamo ad esempio, una serie di proposte autunnali, tra cui guacamole con pesce crudo e cotto, il tutto viene composto come un vero dipinto. Un altro risultato della continua sperimentazione del nostro chef sono i ravioli con ripieno di ricotta salata serviti con crema di zucca e gamberi saltati.
A che tipo di clientela è rivolto il Tamerò?
La clientela è la più varia, in quanto il locale inizia la mattina presto con le colazioni e il take away per la pasta fresca. L’aperitivo è pensato per un pubblico più giovane e la cena per un target dai 30 ai 60 anni, quindi in pratica va bene un po’ per tutti.
Stagionalità e territorio, sono due argomenti importanti oggi per la ristorazione…
Infatti sono elementi importanti anche all’interno del nostro locale: il menù varia continuamente proprio per avere sempre qualcosa di stagionale. In questo periodo ad esempio, essendo autunno non potevano mancare zucca e funghi porcini. Un piatto consigliato in questo periodo dell’anno è il cavolo nero fritto tipo tempura e gamberi. Un altro aspetto per noi importante è come dicevo prima, l’artigianalità. Per fare un esempio, i taglieri su cui vengono serviti gli affettati e formaggi sono in legno di ulivo, fatti fare appositamente da un artigiano di zona e trattati per poterli utilizzare a contatto con gli alimenti.
Tamerò Pasta Bar
Piazza Santo Spirito 11.
Telefono: 055282596
(Le foto sono tratte dalla pagina Facebook del Tamerò di Firenze)