San
Frediano per i fiorentini è come la mamma, la Fiorentina (la squadra
di calcio! Per i non tifosi facciamo finta che si tratti della bistecca), il
Ponte Vecchio o la cupola del Brunnelleschi.
E' trasporto emotivo, è l'essenza autentica dell'essere, è la semplicità
mescolata alla genuinità, è purezza e ruvidità, è... San Frediano!
Se qualcuno non lo sapesse, San
Frediano è il quartiere più popolare del centro di Firenze, il più sanguigno,
quello in cui il vernacolo fiorentino
resiste ancora, la parte della città resa celebre dal romanzo di Vasco
Pratolini "Le ragazze di San
Frediano", in cui narrando la storia di un intraprendente dongiovanni
che si era promesso contemporaneamente a cinque ragazze veniva derisa la
mentalità maschilista dell’epoca e messa in luce la verve e l’arguzia
fiorentina.
San Frediano si trova sulla riva sinistra del fiume, il cosiddetto "Diladdarno" (oppure Oltrarno) che comprende anche il quartiere di Santo Spirito, ma più di quest'ultimo è sinonimo di artigianato e commercio. Francesca ci ha parlato dei suoi negozi d'epoca e delle botteghe artigiane che purtroppo sempre di meno affollano le viuzze di Borgo San Frediano.
Qui invece vi condurrò per mano attraverso un tour artistico che potrà impegnarvi per un paio d'ore o al massimo per mezza giornata.
Il percorso inizia dal ponte Amerigo Vespucci, raggiungibile in 10 minuti di cammino dalla stazione di Santa Maria Novella attraverso via S.Caterina da Siena, un breve tratto di via della Scala e poi via dell'Albero che nel suo procedere si trasforma in via Maso Finiguerra e poi in via Melegnano.
Attraversiamo il ponte e seguiamo il lungarno Soderini in direzione del Ponte Vecchio fino a quando, sulla destra, non troviamo piazza del Cestello e la chiesa di San Frediano in Cestello, la prima costruita nel quartiere e intitolata a San Frediano oltre che una di quelle rimaste con la facciata incompiuta.
Da qui entriamo in Borgo San Frediano e gironzoliamo per le stradine acciottolate che portano i nomi delle professioni che venivano esercitate nelle loro botteghe (via dei tessitori, via dei cardatori) e tracciando una linea a serpentina entriamo in piazza del Carmine.
La facciata della chiesa di Santa Maria del Carmine (anch'essa incompiuta) non tragga in inganno: al suo interno si trova uno dei capolavori della pittura del Rinascimento, la Cappella Brancacci, famosa per uno dei tanti affreschi del Masaccio che compaiono sulle volte e sulle pareti: la cacciata dall'Eden.
Uno spritz al locale Dolce Vita che si affaccia sulla stessa piazza e riprendiamo la passeggiata su via dell'Orto fino ad arrivare al viale Ludovico Ariosto dove è visibile un lungo tratto della prima cerchia di mura (anno di costruzione 1173) che un tempo cingeva la città. Dopo l'abbattimento nell''800 di gran parte della cinta, per far posto ai viali di circonvallazione, restano solamente alcuni frammenti e quello di San Frediano è probabilmente quello conservato meglio insieme alla Porta del 1469.
Il nostro giro è quasi a termine. Ci soffermiamo in piazza Tasso per cercare uno dei tanti tabernacoli che popolano il Diladdarno, risalenti a un periodo compreso tra il 1200 e il 1400 (dicono che ce ne siamo più di 1000 in tutta Firenze!) e imbocchiamo via del Campuccio fino a incrociare via dei Serragli, che ci riporta sull'Arno all'altezza del Ponte alla Carraia.
Sicuramente è un percorso un po' inedito e non troverete molti turisti alla vostre calcagna. Proprio per questo vi consiglio di farlo, se avete qualche ora a vostra disposizione, così come vi suggerisco di fermarvi alla gelateria La Carraia, una delle più buone di Firenze.
Articoli correlati su itinerari e cose da fare e vedere a Firenze
10 cose gratuite da vedere a Firenze
Il Museo Alinari della Fotografia
Gli scavi sotto Palazzo Vecchio a Firenze