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Ricostruzione unghie: metodi, tecniche e informazioni utili

DI: Federica Cimetti |14 lug 2022

Ricostruzione unghie: metodi, tecniche e informazioni utili

La ricostruzione unghie, ovvero l'applicazione delle unghie artificiali, è una tecnica estetica ormai molto popolare che mira all’abbellimento dell’unghia naturale.

Sicuramente vi sarà capitato di leggere pareri discordanti sulla sicurezza di questo trattamento o magari sulla sua efficacia. Vi assicuro che una ricostruzione unghie realizzata da un esperto e con materiali di qualità dura nel tempo e non arreca danni all’unghia naturale e con questa guida proverò a fare chiarezza sull’argomento, dandovi tutte le informazioni che vi serviranno per scegliere la tecnica più adatta a voi e alle vostre unghie.

METODI DI RICOSTRUZIONE UNGHIE

Il metodo di ricostruzione dell’unghia può variare a seconda del materiale che viene impiegato, della conformazione delle unghie naturali oppure in base alle abitudini e alle preferenze estetiche di chi si sottopone a questo trattamento. 

Vediamo insieme quali sono i metodi di ricostruzione delle unghie:

- Il metodo a due componenti (acrilico), in cui una polvere modellante o un gel sintetico viene miscelato con un liquido speciale.

- Il metodo di indurimento alla luce, in cui un gel, che si indurisce ai raggi UVA, viene applicato sull’unghia in due o tre strati.

- La tecnica della polvere di seta, in cui l'intera superficie dell'unghia viene ricoperta da uno strato di seta autoincollante.

ACRILICO O GEL?

Con il primo metodo, l'acrilico, le unghie vengono scolpite utilizzando una mistura di due ingredienti - un polimero in polvere e un monomero liquido - che indurisce all’aria. Si tratta di una tecnica che necessita di esperienza e manualità e che prevede l’utilizzo di un prodotto con un odore molto pungente che può risultare sgradevole. Quello in acrilico è un metodo di ricostruzione efficace nei casi di onicofagia avanzata perché l’area dell’unghia naturale è molto ristretta o comunque insufficiente per l’applicazione del gel. L’acrilico tuttavia è un materiale poco elastico, e per questo tende a non ammortizzare i normali urti dovuti alle attività quotidiane. Questa è una caratteristica che lo rende fragile e sconsigliabile in presenza di unghie naturali lunghe, per le quali si renderebbe necessario aumentare lo spessore dello strato acrilico al fine di stabilizzare la struttura e rinforzare il cosiddetto punto di stress. Questo aumento di spessore però tende ad enfatizzare l’artificiosità del trattamento.

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Il secondo metodo è sicuramente quello più popolare e diffuso, soprattutto in Europa. Si basa sull’indurimento di un particolare materiale viscoso (il gel) che avviene grazie alla presenza di un catalizzatore specifico, i raggi di una lampada UV (o più recentemente di una lampada LED). La foto-polimerizzazione è una caratteristica che rende il gel davvero molto comodo: in fase di ricostruzione è possibile infatti modellarlo a piacimento fino a quando non si ottiene il risultato desiderato, procedendo solo allora alla polimerizzazione, evitando così i problemi di tempo e scarsa duttilità dettati dall’asciugatura all’aria.

Non vi sembra che questo metodo assomigli a quello di ricostruzione dei denti? Non a caso il gel per unghie è stato inventato da un odontotecnico!

Le unghie ricostruite in gel hanno un aspetto più naturale rispetto a quelle in acrilico e sono anche più brillanti, senza contare che i materiali utilizzati sono inodori.

La tecnica della polvere di seta (o fiberglass) è un metodo di ricostruzione riservato ad unghie fondamentalmente sane, che necessitano di rinforzo o di un aspetto particolarmente curato. Questa tecnica prevedere l’utilizzo di un foglio di seta (o lino) che viene fatto aderire all’unghia naturale mediante uno speciale collante. Questo metodo ricostruttivo è meno duraturo rispetto ai precedenti ma è anche quello meno invasivo; prevede l’applicazione di uno smalto tradizionale come ultimo step ed è perfetto per “salvare” un’unghia in procinto di spezzarsi senza ricorrere a materiali più impegnativi. E’ molto usato per le manicure delle occasioni speciali, perché è un trattamento che si effettua in poco tempo pur assicurando un’ottima resa.

ALLUNGAMENTO: QUALE SCEGLIERE?

Tutti i metodi elencati sono impiegati per rinforzare e proteggere le unghie naturali ma anche per l’allungamento delle stesse mediante due tecniche diverse: la prima prevede l’utilizzo delle tip, la seconda delle cartine (o sagome).

Con la prima tecnica, quella delle tips, le unghie naturali vengono allungate mediante l’adesione di una punta d’unghia preesistente, realizzata in materiale plastico sottile e resistente agli urti. Nel secondo caso invece la punta d’unghia viene realizzata a mano dall’onicotecnica direttamente con il materiale di ricostruzione prescelto (acrilico o gel), con l’aiuto di un apposito supporto in carta monouso, la cartina appunto. La cosiddetta cartina viene posizionata al di sotto del margine libero dell’unghia fungendo da sostegno al materiale che verrà posizionato e polimerizzato sopra come allungamento.

Non esiste una regola fissa per preferire un metodo piuttosto che un altro e spesso la scelta dipende dai gusti personali o dalle attitudini pratiche dell’onicotecnica. Tuttavia ci sono alcune cose da tenere a mente per non compromettere il risultato:

- In caso di onicofagia è necessario procedere necessariamente con l’allungamento con tip, dato che non è presente il margine libero sufficiente al posizionamento della cartina;

- L’allungamento con tip prevede che l’unghia naturale sia corta e regolare; in caso di unghia spezzata in punta quindi è meglio scegliere il metodo della cartina, così da ricostruire solo l’area spezzata senza essere costretti al taglio drastico dell’unghia naturale.

LA DURATA

Una ricostruzione fatta ad opera d’arte e con materiali di qualità deve durare nel tempo e - salvo imprevisti dovuti, ad esempio, ad urti violenti - deve rimanere intatta fino alla seduta di refill e cioè quando l’onicotecnica procede al riempimento di quella che è la parte di unghia naturale cresciuta nel frattempo. Le unghie naturali crescono in media 0,5/1 millimetro ogni settimana ed è proprio questa variabile che rende impossibile determinare esattamente quanto sia una durata universale da ritenere accettabile. Diciamo che in linea di massima 25/30 giorni è un range di tempo oltre il quale sarebbe meglio non andare, perché la ricrescita a quel punto inizia ad essere piuttosto vistosa e la struttura dell’unghia potrebbe essere meno stabile.

PRO E CONTRO DELLA RICOSTRUZIONE

I pro di una ricostruzione o di un allungamento delle unghie sono piuttosto evidenti: le unghie risultano essere sensibilmente più resistenti e l’aspetto curato della mano tende ad essere duraturo e di facile manutenzione. Inoltre chi soffre di onicofagia trae un grande beneficio dalle unghie artificiali, e lo dico per esperienza personale: con me gli smalti repellenti non hanno mai funzionato e vedere delle brutte unghie non mi ha mai aiutato a resistere alla tentazione di mordicchiarle. Ho avviato così un trattamento di ricostruzione che si è protratto all’incirca per un paio di anni, nei quali ho testato tutti i metodi in base a quella che era la mia esigenza del momento, passando così dall’allungamento in acrilico con tip al rinforzo dell’unghia naturale con gel monofasico. Sono passati ormai 10 anni e le mie unghie naturali sono resistenti e lunghe... nulla al mondo potrebbe farmi venire voglia di mangiarle! Questa era una premessa doverosa all’argomento “contro”. Se la tecnica ricostruttiva viene effettuata da una vera professionista con prodotti di qualità le unghie non si rovinano, è bene che lo sappiate. Affidatevi ad una persona esperta e verificatene le competenze richiedendo in visione il suo diploma e/o attestato, non c’è niente di male nel farlo e per l’onicotecnica professionista sarà un piacere mostrarvelo.

Detto questo, come per ogni farmaco o prodotto cosmetico, anche in questo campo bisogna fare attenzione alle allergie. Alla luce di quanto viene riportato nella letteratura di settore, uno dei rischi connessi alla ricostruzione unghie sembra essere l’allergia da contatto agli acrilati, presenti sia nelle polveri acriliche che nei gel UV. E’ bene dunque che chi è allergico a questa sostanza (o affini) si astenga dall’applicazione delle unghie artificiali, comprese quelle in plastica: per l’applicazione delle tip infatti viene usata una colla a base di acrilato.

L’altro rischio connesso alla ricostruzione delle unghie è rappresentato dall’utilizzo dei bulbi UV per la polimerizzazione del gel. Quando il gel indurisce infatti le mani sono esposte, seppur per pochi minuti, ai raggi UV e - proprio come per le lampade abbronzanti – la pelle non protetta è esposta a tutti i rischi del caso. Si può ovviare facilmente al problema spalmando sulla pelle della mano una crema con SPF alto, oppure indossando un apposito guanto protettivo.

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