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Il Parco delle Cave di Milano

DI: Francesco Margstahler |18 mag 2015
Il Parco delle Cave di Milano

Il Parco delle Cave è oggi uno dei più bei parchi della città - l'unico a Milano che fa dell'acqua il suo centro di gravitazione - e la sua storia è legata a doppio filo al Boscoincittà e al Centro di Forestazione Urbana, che con meritoria azione ha trasformato una delle zone più degradate di Milano in un paradiso verde e blu.

Dagli anni venti del secolo scorso la periferia sud ovest di Milano era una zona dove si estraevano sabbia e ghiaia, soprattutto da quattro grosse cave situate tra le frazioni di Baggio, Quinto Romano e Quarto Cagnino. Con l'andare del tempo, però, l'attività di estrazione smise di essere remunerativa, e negli anni settanta le cave vennero abbandonate. Come è facile immaginare, il terreno lasciato a sé stesso diventò lo specchio dei peggiori difetti di una metropoli: l'area si trasformò in una gigantesca discarica abusiva a cielo aperto e tra i detriti cominciarono a dettare legge gli spacciatori. Come se non bastasse, gli storici fontanili e i canali presenti in abbondanza in quella zona ad antica vocazione agricola, ormai utilizzati come canali di scolo, cominciarono a scaricare acque altamente inquinate nelle cave, trasformandole in laghetti tossici.

La situazione era intollerabile ma solo dagli anni Novanta il comune comincia a cercare una soluzione: vengono commissionati diversi progetti di riqualifica, ma la cronica carenza di fondi ferma sempre tutto prima della fase operativa.

Parco Cave

La svolta è nel 1997: l'area viene data in gestione al Centro di Forestazione Urbana, reduce dal grande successo della creazione del Boscoincittà lì vicino (link al post quando sarà live). Con l'aiuto delle associazioni della zona e di tantissimi volontari, in cinque anni di lavoro si riesce a sistemare la maggior parte dell'area, viene ripristinato e ripulito il sistema delle acque e si ristrutturano le aree della cascina Caldera e della Cava Cabassi, la cava più grande delle quattro che compongono il parco.

Il progetto del CFU intelligentemente prevede un piano per i lavori più urgenti con l’obiettivo primario di aprire all’uso pubblico buona parte dell’area senza aspettare la definitiva conclusione di tutte le opere: così, il parco viene inaugurato nel giugno del 2002 con una grande festa. I lavori continuano anche oggi (c'è ancora una cava da mettere in sicurezza), ma intanto il Parco delle Cave rappresenta un importantissimo polmone verde della città, di cui è diventato il secondo parco per dimensioni.

Le sue attrattive sono molte, sia naturalistiche che ludiche, e perché no anche storiche: sulla sua area infatti potrete non solo andare a pesca, tirare con l'arco, giocare a calcio o a bocce, ma potrete anche vedere un'area agricola a marcite, una zona umida che preserva l'habitat delle paludi e boschi e zone arbustive che si sviluppano lungo l’alveo di antichi fontanili.

Io vorrei segnalarvi soprattutto due cose: la prima è una chiusa idraulica del 1784, restaurata nel 2002, che ancora oggi smista le acque irrigue delle aree agricole del parco e che testimonia il livello delle conoscenze idrauliche del passato. La potete trovare vicino all'ingresso del parco in via Rossellini, e non potete sbagliarvi... Dovete solo chiedere del Trii Baselloni, ovvero i tre gradinoni, e mi raccomando la pronuncia!

Cave Piantina

La seconda cosa veramente notevole del parco è la storica Cascina Linterno, una grangia medievale - la documentazione su di essa risale addirittura al 1154 - che oggi è tutelata dal ministero dei Beni culturali e che fu, udite udite, abitata nientepopodimeno che da Francesco Petrarca durante il suo soggiorno milanese tra il 1353 e il 1361. E' un posto splendido dove immergersi nella storia, e se non vi basta il Petrarca come nume tutelare, sappiate che all'inizio del Novecento la cascina fu anche la base operativa di un personaggio che ogni milanese che si rispetti dovrebbe conoscere: il mitico Pret de Ratanà!

Il Parco delle Cave non è recintato e quindi sempre accessibile. Si trova tra via delle Forze Armate, via Broggini, via Pompeo Marchesi, via Caldera; ci si arriva con i bus 67, 72 e 64.

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