Quando uno pensa ai
simboli di Milano, le prime cose che gli vengono in mente sono il Duomo
con la Madonnina, il Castello Sforzesco, la Galleria e senza dubbio il buon
vecchio Pirellone. Di questi, il grattacielo Pirelli è l’unico che sia stato
costruito tutto sommato in tempi recenti e se uno ci fa caso, è incredibile
come in poco più di cinquant'anni sia diventato un simbolo di una città così
carica di storia come Milano.
Il Pirellone però è
speciale: in sé ha riunito gli sforzi di alcuni dei nomi più importanti
dell'architettura, del design e dell'industria della Milano del dopoguerra e
alla fine è quasi naturale che abbia preso un posto importante nell'immaginario
comune dei milanesi!
Costruito tra il 1956
e il 1960, la sua realizzazione fu commissionata dalla Pirelli, che voleva
trasferire i propri uffici in una sede di prestigio. Su impulso del patriarca
Alberto viene deciso di erigere simbolicamente l'edificio sull'area che
ospitava il primo stabilimento dell'azienda, ovvero in piazza Duca d'Aosta. Il
progetto viene affidato a Giò Ponti, che in quegli anni è all'apice della
carriera, e gli viene data carta bianca. Il progetto dell'architetto più famoso
d'Italia è incredibile: una struttura prismatica in cristallo e calcestruzzo
armato che non aveva eguali nel mondo. Il grattacielo viene inaugurato il 4
aprile 1960 ed entra subito nel cuore dei milanesi: alto più di 127 metri -
allora l'edificio più alto d'Europa - per rispettare la tradizione che vuole
che a Milano nessun palazzo sia più alto della Madonnina viene sormontato da
una piccola replica della statuina del Duomo.
I costi di gestione
del grattacielo risultano però altissimi, e dopo neanche vent'anni la Pirelli
si accorda con la Regione perché rilevi la struttura: nel 1978 Regione
Lombardia diventa quindi ufficialmente proprietaria del Pirellone e vi
trasferisce la propria sede. I lavori di restyling vengono affidati a Bob
Noorda - il papà della grafica della nostra metropolitana - e a Vico
Magistretti, uno dei designer più grandi della storia contemporanea. Il risultato
è sotto gli occhi di tutti e da subito la nuova sede della Regione diventa
parte del patrimonio della città.
L'attaccamento che i
milanesi hanno per il loro Pirellone diventa poi evidente il 18 aprile 2002,
quando un piccolo aereo da turismo si schianta contro il grattacielo
all'altezza del ventiseiesimo piano, polverizzando due piani interi e uccidendo
due persone oltre al pilota: il fatto che l’edificio non sia crollato, tra
l’altro, testimonia le capacità fuori dall’ordinario dei progettisti coinvolti
nella sua creazione. La città è impietrita - forse anche perché il ricordo del
11 settembre è ancora vivo nella mente di tutti - ma quegli avvenimenti ne
mobilitano immediatamente gli abitanti: i restauri partono subito e si
concludono velocemente; il Pirellone viene riconsegnato alla cittadinanza in
tempi record e il 18 aprile 2004 viene riaperto. Oggi forse non sarà il grattacielo più alto
della nostra metropoli – nuove costruzioni hanno superato il suo record – ma il
fascino che ancora emana non ha pari.
La cosa che però forse
non tutti conoscono è che all'ultimo piano del palazzo c'è un belvedere dal
quale si può godere di una vista splendida su tutta la città e sulle montagne
che in lontananza la circondano. Il piano è aperto al pubblico solo in
occasioni particolari, come le Giornate del FAI o per alcune mostre speciali, e
io consiglio a tutti di tenere d'occhio le sue aperture e di approfittarne
quando capitano: quello che potrete ammirare da lì è qualcosa di più unico che
raro!
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