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Il Grattacielo Pirelli di Milano

DI: Francesco Margstahler |6 lug 2015
Il Grattacielo Pirelli di Milano

Quando uno pensa ai simboli di Milano, le prime cose che gli vengono in mente sono il Duomo con la Madonnina, il Castello Sforzesco, la Galleria e senza dubbio il buon vecchio Pirellone. Di questi, il grattacielo Pirelli è l’unico che sia stato costruito tutto sommato in tempi recenti e se uno ci fa caso, è incredibile come in poco più di cinquant'anni sia diventato un simbolo di una città così carica di storia come Milano.

Il Pirellone però è speciale: in sé ha riunito gli sforzi di alcuni dei nomi più importanti dell'architettura, del design e dell'industria della Milano del dopoguerra e alla fine è quasi naturale che abbia preso un posto importante nell'immaginario comune dei milanesi!

Costruito tra il 1956 e il 1960, la sua realizzazione fu commissionata dalla Pirelli, che voleva trasferire i propri uffici in una sede di prestigio. Su impulso del patriarca Alberto viene deciso di erigere simbolicamente l'edificio sull'area che ospitava il primo stabilimento dell'azienda, ovvero in piazza Duca d'Aosta. Il progetto viene affidato a Giò Ponti, che in quegli anni è all'apice della carriera, e gli viene data carta bianca. Il progetto dell'architetto più famoso d'Italia è incredibile: una struttura prismatica in cristallo e calcestruzzo armato che non aveva eguali nel mondo. Il grattacielo viene inaugurato il 4 aprile 1960 ed entra subito nel cuore dei milanesi: alto più di 127 metri - allora l'edificio più alto d'Europa - per rispettare la tradizione che vuole che a Milano nessun palazzo sia più alto della Madonnina viene sormontato da una piccola replica della statuina del Duomo.

Pirellone

I costi di gestione del grattacielo risultano però altissimi, e dopo neanche vent'anni la Pirelli si accorda con la Regione perché rilevi la struttura: nel 1978 Regione Lombardia diventa quindi ufficialmente proprietaria del Pirellone e vi trasferisce la propria sede. I lavori di restyling vengono affidati a Bob Noorda - il papà della grafica della nostra metropolitana - e a Vico Magistretti, uno dei designer più grandi della storia contemporanea. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e da subito la nuova sede della Regione diventa parte del patrimonio della città.

L'attaccamento che i milanesi hanno per il loro Pirellone diventa poi evidente il 18 aprile 2002, quando un piccolo aereo da turismo si schianta contro il grattacielo all'altezza del ventiseiesimo piano, polverizzando due piani interi e uccidendo due persone oltre al pilota: il fatto che l’edificio non sia crollato, tra l’altro, testimonia le capacità fuori dall’ordinario dei progettisti coinvolti nella sua creazione. La città è impietrita - forse anche perché il ricordo del 11 settembre è ancora vivo nella mente di tutti - ma quegli avvenimenti ne mobilitano immediatamente gli abitanti: i restauri partono subito e si concludono velocemente; il Pirellone viene riconsegnato alla cittadinanza in tempi record e il 18 aprile 2004 viene riaperto. Oggi forse non sarà il grattacielo più alto della nostra metropoli – nuove costruzioni hanno superato il suo record – ma il fascino che ancora emana non ha pari.

Pirelli Milano

La cosa che però forse non tutti conoscono è che all'ultimo piano del palazzo c'è un belvedere dal quale si può godere di una vista splendida su tutta la città e sulle montagne che in lontananza la circondano. Il piano è aperto al pubblico solo in occasioni particolari, come le Giornate del FAI o per alcune mostre speciali, e io consiglio a tutti di tenere d'occhio le sue aperture e di approfittarne quando capitano: quello che potrete ammirare da lì è qualcosa di più unico che raro!

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