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Il Cristo Velato di Napoli

DI: Mena Santoro |1 giu 2015
Il Cristo Velato di Napoli

[Leggi la prima parte dell'articolo dedicato alla Cappella di San Severo a Napoli cliccando -- > QUI]

Il Principe di Sansevero di Napoli non godeva della stima di tutti. Qualcuno lo accusava di stregoneria; era visto come un uomo crudele che faceva rapire uomini e bambini per poter fare su di loro esperimenti scientifici. Ma tutto resta avvolto nel mistero e a noi non resta altro che supporre.

cristo velato napoli

Nella Cavea sotterranea della Cappella Sansevero sono, ancora oggi, conservate le famose Macchine anatomiche, ovvero gli scheletri di un uomo e di una donna in posizione eretta, con il sistema artero-venoso quasi perfettamente integro. Le Macchine furono realizzate dal medico e studioso Giuseppe Salerno, sotto la direzione di Raimondo di Sangro. Non fu certo un esperimento fatto a caso. Il Principe voleva, con queste sue macchine, aiutare i medici a non indurli più in inganno durante le operazioni. Gli scheletri rappresentavano una sorta di atlante, una mappa del corpo umano. A distanza di circa due secoli e mezzo, non si sa attraverso quali procedimenti si sia potuto realizzare uno strumento tanto caro alla scienza. Secondo quanto riportato ne “La Breve nota”, una guida settecentesca della Cappella, i due apparati circolatori sono rimasti intatti nel tempo grazie all’iniezione di una sostanza, creata in laboratorio dal principe, che metallizzava le arterie. Con certezza sappiamo che le ossa e i crani sono quelli di veri scheletri umani. Fino a qualche tempo fa, ai piedi della donna era posto anche un feto ed una placenta aperta. Dopo il furto, le macchine furono trasferite in teche di vetro per evitare ulteriori danni.

Dal macabro al sacro. Raggiungiamo ora la navata centrale per ammirare una delle meraviglie che ha fatto parlare di sé in tutto il mondo: il Cristo Velato. È un’opera di straordinaria bellezza, interamente in marmo. Se vi soffermate ad osservarla per qualche istante sembra quasi che il Cristo si muova. 

La realizzazione del Cristo velato fu commissionata dal Principe di Sansevero ad Antonio Corradini. Tuttavia, a causa della morte sopraggiunta, non riuscì a completare l’opera assegnata così allo scultore Giuseppe Sanmartino. Avrebbe dovuto creare una statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua. La sua bellezza è incentrata sul velo, quel velo così leggero da poggiarsi soavemente sul volto del Cristo; quel velo che non sembrerebbe mai di marmo. Ogni piegatura accentua la sofferenza del corpo inerme e si adagia su un volto dolorante.

cristo napoli

Un corpo morto ma che rivive per opera dello scultore: la vena gonfia sulla fronte, le trafitture dei chiodi sui piedi e sulle mani sottili, il costato scavato. È come se egli stesse tessendo una tela marmorea, in cui imprime tutti i suoi sentimenti e valori. C’è in quel corpo una personificazione dello scultore tale da sconvolgerlo. Ma un conto è raccontarvi la scena ed uno è assistervi.

Informazioni utili: il museo è aperto, nei giorni feriali, dalle 9.30 alle 18.30; la domenica e festivi dalle 9.30 alle 14.00 Ultimo ingresso consentito fino a 20 minuti prima della chiusura. Chiuso il martedì.

Il costo del biglietto è di 7€ intero, 5€ ridotto dai 10 ai 25 anni compiuti; gratuito per età inferiore a 10 anni.

Museo Cappella SanSevero

Via Francesco De Sanctis, 19/21

Tel 0815518470

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