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Un tour tra i teatri più famosi di Napoli
Il teatro a Napoli ha origine antichissime. Secondo fonti storiche rappresentava una fonte di svago perfino per gli imperatori che soggiornavano nella città partenopea. Prima dell’avvento del cinema, in ogni quartiere erano dislocate almeno due sale teatrali. Oggi molte di queste sono scomparse, per dare spazio alle più illustri.
Uno dei teatri napoletani più rinomati è il San Carlo, in piazza Trieste e Trento. Fondato nel 1737 è il più antico d’Europa ed è il teatro italiano più capiente. Con cinque ordini di palchi, il loggione ed il palcoscenico può accogliere oltre duemila spettatori. Stehdhal, assistendo all’inaugurazione del teatro San Carlo, affermò: “La prima impressione è di essere piovuti nel palazzo di un imperatore orientale. Gli occhi sono abbagliati, l'anima rapita...”. E non ne aveva tutti i torti!
Altro illustre teatro a Napoli è il Mercadante. La sua inaugurazione risale al 1779, anno in cui la stampa gli attribuì il riconoscimento di teatro più bello d’Italia. Costruito su progetto del colonnello messinese Francesco Sicuro, l’intento era quello di realizzare un teatro a metà tra la serietà del San Carlo e la leggerezza dei teatrini popolari. Insomma un teatro per tutti, un teatro della Città. Ed è così che ancora oggi viene percepito dagli spettatori, soprattutto dai giovani. Affacciato su piazza Municipio, l’edificio del Mercadante ha una forma quadrata all’esterno ed una pianta sferica all’interno, e può ospitare quasi 600 spettatori. Qui si sono succeduti i più grandi musicisti dell’epoca e interpreti in grandi commedie, drammi e spettacoli. Oggi fa parte del Teatro Stabile di Napoli, un’organizzazione teatrale di servizio pubblico, assieme al Ridotto ed al San Ferdinando.
Se il Ridotto è dedicato al repertorio contemporaneo, il San Ferdinando è il tempio della drammaturgia napoletana, è il teatro di Eduardo! Situato in una traversa di Via Foria, della sua “nascita” non si sa molto. Costruito alla fine del Settecento, venne inaugurato con l'opera di Domenico Cimarosa “Il falegname”. Quasi raso al suolo dai bombardamenti, il San Ferdinando fu acquistato e ricostruito da Eduardo De Filippo. Nacquero così le prime compagnie teatrali: "Il Teatro di Eduardo" e "La Scarpettiana". Per circa 26 anni il San Ferdinando ha incarnato lo spirito di Eduardo, fino alla sua chiusura del 1980. Tenace, come il suo proprietario, fu riaperto nel 2007 per volontà di Luca De Filippo, che successivamente lo donò al Comune di Napoli affinché fosse restaurato e riconsegnato al pubblico napoletano. Tutt’ora aleggia lo spirito del grande Eduardo: dai lumi fatti restaurare da una fabbrica di Murano, al Pulcinella in marmo colorato, disegnato da Titina De Filippo. Oggi il San Ferdinando è un accogliente teatro, disposto su tre livelli e capace di ospitare fino a 500 spettatori.
Immancabili all’appello il teatro Augusteo ed il Sannazzaro. Il primo nasce negli anni ’20, con una predilezione per il cinema più che per il teatro. Chiuso durante la guerra, riapre negli anni ‘80 esclusivamente come sala teatrale. E’ situato in posizione strategica, in Via Toledo, a pochi passi dalla funicolare centrale. Il Sannazzaro, soprannominato Bomboniera di Via Chiaia, è conosciuto anche come “il teatro che porta fortuna”. Nel 1889 calcò il palcoscenico Eduardo Scarpetta, con la commedia “Na Santarella”. Ebbe un successo tale da portare in scena il suo capolavoro ben cento volte! Ma la fortuna baciò anche Luisa Conte, che addirittura rilevò il teatro salvandolo così da “morte” certa.
Spicca tra i teatri napoletani anche il Bellini. Sontuoso per la sua facciata e la sala impreziosita da stucchi dorati e tendaggi in velluto rosso, nessuno immaginerebbe che alla sua apertura fosse sì triato, ma anche circo. Il Bellini, infatti, nell’800 ospitava cavalli, pagliacci e belve feroci. Il teatro visse anni di grande splendore, ma nel dopoguerra andò incontro ad un inevitabile declino. Nel 1986 il teatro fu acquisito da Tato Russo, il quale, grazie alla rappresentazione de L’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht, riprese a pieno regime le attività, riportando la struttura al suo antico splendore.
Il Trianon, il teatro pubblico napoletano, fin dagli albori si è distinto puntando tutto sulla programmazioni musicale, incentrata sulla tradizione della canzone napoletana. Trasformato nel 1947 in sala cinematografica, fu rinominato Cinema Splendore. La struttura dispone di ben 630 posti ed è dotata di sale adibite a mostre, seminari e conferenze. Ha un valore inestimabile in quanto custodisce al suo interno un importante reperto greco della torre della Sirena.
Come diceva Eduardo de Filippo, “Napule è 'nu paese curioso: è 'nu teatro antico, sempre apierto. Ce nasce gente ca senza cunciert scenne p' 'e strate e sape recità”.
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