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Piccola guida al cibo di strada di Roma

DI: Romadvisor Redazione |4 mar 2015
Piccola guida al cibo di strada di Roma

Se c'è una cosa che a Roma non mancherà mai è il cibo da strada. Dalla tradizionale squisita pizza bianca riempita di "mortazza" profumata, al più elaborato supplì di riso, passando per i tranci di pizza al taglio che imperano in città. Oggi l'offerta "stradaiola" romana sembra conoscere una vera e propria impennata e le novità etniche, regionali e gourmet richiedono un aggiornamento sempre costante per stare al passo coi tempi.

Ma partiamo dalle basi: se desideriamo assaggiare un supplì degno di questo nome possiamo davvero sbizzarrirci dato che siamo nella sua capitale mondiale. Per noi i vincitori sono quello della storica gastronomia Franchi nel quartiere Prati se cerchiamo un sapore nostalgico, quello amatissimo e popolare di Sisini in piazza Re di Roma a San Giovanni, ma anche le varianti golose e inconsuete di 00100Pizza a Testaccio (pesto, porchetta, cacio e pepe) e i supplì "per intenditori" di Supplizio, esperimento street dello chef Arcangelo Dandini che si pregia di usare le tradizionali rigaglie di pollo come condimento.

pizza roma

Se invece la nostra vocazione è pizzaiola di certo occorre provare la pizza gourmet di Pizzarium firmata Gabriele Bonci (Trionfale), tenendo bene d'occhio grammi e portafoglio, ma anche improvvisare qualche deviazione dal centro storico per assaggiare le margherite semplici e oneste di Alberto (che le sforna dal 1968) sulla circonvallazione Ostiense, o della pizzeria Quattro Stagioni di Salvatore, vicino viale Marconi.

Come kebab difendiamo da sempre il nome del mitico Alì Babà, meglio noto come il "kebabbaro di Arco di Travertino", che con le sue porzioni abbondanti e l'infinità di contorni sembra non avere rivali in città, ma anche il più sobrio ed elegante Kebab (via Valenziani 14, Porta Pia), che si identifica più con l'idea di ristorante arabo che con quella di puro e semplice asporto (ma non preoccupatevi, i suoi tre spiedoni sono sempre in funzione). Menzione simpatia anche per l'ormai famoso Ciro Kebab di Centocelle, che ha saputo creare un piccolo impero aprendo diverse filiali della sua attività. Chi segue un'alimentazione kosher potrà trovare asilo da Yesh Shenì grazie al suo shawarma, ovviamente nel ghetto ebraico di Roma.

street food roma

Se poi siete decisi a "farlo strano", fatevi tentare dall'ormai internazionale Trapizzino (sempre da 00100Pizza a Testaccio e ora anche a Ponte Milvio), ovvero una tasca di di pizza bianca aperta e farcita con le tante specialità della cucina romana pronte sui fornelli. O magari provate l'ebbrezza di mangiare una amatriciana passeggiando, grazie alle innovative coppette di Spasso Food (Re di Roma) che spaziano dai ravioli cacio e pere alle alette di pollo speziate. 

E se ancora non vi basta, non avete che da chiedere: c'è il chioschetto di Mordi e Vai nel nuovo mercato di Testaccio che vi costringerà a mangiare due o tre ciabattine riempite di trippa, picchiapò, allesso o polpette, e ci sono i cartoccetti di patatine di Fries conditi con innumerevoli salsine, proprio davanti a San Pietro. I buonissimi e leggeri fritti di FreeTTO (via Silvio Spaventa) che spaziano dalle verdure pastellate alla crocchetta, chiudendo con il tradizionalissimo filetto di baccalà fritto che trovate Dar Filettaro, nella bellissima piazzetta Santa Barbara, poco distante da Campo de' Fiori.

Pur avendo snocciolato nomi e indirizzi come se non ci fosse un domani ci rendiamo conto che con questo piccolo promemoria siamo riusciti a coprire solo un terzo dei nomi necessari a completare il panorama gastronomico street della capitale. Bene, vorrà dire che dovremo scriverne (e assaggiarne) ancora, e ancora, e ancora!

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