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Napoli Sotterranea, alla scoperta di una città nascosta
Tutti decantano le bellezze artistiche e architettoniche di Napoli ma pochi conoscono, in realtà, ciò che si cela nel sottosuolo napoletano, a circa 40 metri di profondità. Ho avuto il piacere di visitare la Napoli Sotterranea e ne sono rimasta davvero estasiata al punto da volerlo raccontare anche a voi dandovi lo spunto per una gita in città, una "città nella città".
I cosiddetti “bassi” hanno le proprie fondamenta su costruzioni di cunicoli, mura e templi innalzati dai Greci: in epoca romana furono poi ampliati ed adattati per raccogliere l'acqua piovana, realizzando così un acquedotto. Dopo un’ondata di colera, però, le cisterne furono chiuse per evitare ulteriori contagi tra la popolazione. Furono successivamente riaperte nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale, per ospitare la popolazione durante i bombardamenti.
Nella cave si custodiscono ancora oggi reperti appartenuti ai rifugiati: piatti, barattoli, vasi da notte, reti. Molti anziani preferivano dormire nel sottosuolo piuttosto che percorrere ogni giorno i 120 scalini che conducono ad esso.
I bombardamenti non risparmiarono l’acquedotto: durante le incursioni aeree infatti, scoperto il rifugio, furono calati dall’apertura di uno dei pozzi tre missili, fortunatamente inesplosi e oggi disinnescati e situati proprio all’altezza della Chiesa di San Paolo Maggiore.
Ma chi puliva le cisterne? Ad occuparsene era il cosiddetto “pozzaro”, un uomo che viveva nei sotterranei e che, a causa dell’elevata umidità, era costretto a lavorare con un mantello che copriva anche il capo, dandogli le sembianze di un monaco francescano.
Da qui nasce la rinomata leggenda del “munaciello”: i pozzari potevano accedere indisturbati alle case dei cittadini direttamente dai pozzi e ne approfittavano soprattutto quando le donne erano sole in casa. Se le donne riuscivano ad accattivarsi le simpatie del “munaciello” (non sapete chi è? Dovete rimediare subito. Cliccate qua!), questo prometteva loro abbondanza e soldi. In caso contrario la vendetta era inevitabile e dava il via ad una serie di dispetti. Ancora oggi il mito del munaciello aleggia delle case dei napoletani!
Il punto più profondo dei sotterranei si trova in un’area dove si suppone siano vissute le Monache di Santa Patrizia che accudivano i rifugiati preparando loro il pasto e le conserve per i periodi di magra e producevano il vino: sfruttando il tasso di umidità e il tufo in cui veniva fatto fermentare, diedero infatti vita al Tufello.
E’ nella metà del 1900 che Napoli Sotterranea acquista maggiore rilevanza: nel 1988 fu indetto un concorso mondiale con l’intento di proporre ed attuare un progetto utile per la fruizione di un patrimonio così vasto.
Numerosi furono i suggerimenti: sfruttare le cisterne come sottopassaggio pedonale o ad acqua, per consentire il transito di imbarcazioni. Il progetto che colpì nel segno fu quello proposto da uno scienziato che propose di sfruttare il tasso di umidità (che va dai 16° ai 18°) creando una serra: le piante qui crescono così rigogliose senza essere innaffiate e come fonte luminosa sfruttano la luce proveniente da lampade a luce fredda che vengono accese alle 6 del mattino e spente alle 20.
Quello che più mi ha affascinata della Napoli Sotterranea? Il percorso facoltativo in un cunicolo lungo 150 metri e largo 50 cm! Non temete, se non siete modelle/i potrete tranquillamente camminare di lato. Armati di candela (avrei preferito una torcia) ci si imbatte tra curve, rampe, discese; di tanto in tanto uno spiraglio di luce dalle finestrelle, sulla destra, da cui è possibile scorgere piccole insenature, fino a giungere presso una grande “piscina”, la cisterna romana, adornata nei lati da reperti e manufatti di terracotta.
La visita termina, dopo circa un’ora, con una faticosa risalita: basterà riprendere fiato tra uno scalino e l’altro, per poi imbattersi in un’altra avventura, alla conquista del teatro greco-romano di cui ho scritto qua.
Se volete visitare Napoli Sotterranea potete acquistare il biglietto, che comprende sia l’acquedotto che il teatro, a 9,30€; il tour parte da Piazza San Gaetano ogni ora, tutti i giorni, dalle 10 alle 18, ad eccezione del giovedì, fino alle 21, solo su prenotazione.
Tenetelo a mente: mostrando il biglietto potete usufruire di uno sconto presso la pizzeria Le Sorelle Bandiera dove l'impasto della pista è fatto crescere in contenitori di tufo. E proprio all’ingresso della Napoli Sotterranea è possibile degustare limoncello e prodotti a base di limoncello in un negozietto davvero accogliente che propone anche, tra le altre cose, tarallucci al torrone, caramelle ripiene scialatielli… ovviamente al sapore di limoncello.
Io consiglio decisamente la visita a Napoli Sotterranea, voi potete trovare maggiori e più dettagliate informazioni sul sito apposito.