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Mangiare e bere a San Salvario, il quartiere cool di Torino

DI: Giovanna Gallo |21 mar 2014
Mangiare e bere a San Salvario, il quartiere cool di TorinoSan Salvario è chiaramente il quartiere dei 30-something, ragazzi che lavorano e dopo l’ufficio si buttano  a pesce nella vivissima via Baretti e nella luminosa Piazza Saluzzo per godersi un aperitivo come si deve, circondati da persone della loro età. Secondo un sondaggio condotto da me medesima, su un campione di giovani ventenni ancora in preda alle follie da discoteca il mercoledì (e beati loro!), mentre Piazza Vittorio, la splendida terrazza sul Po con vista sulla Gran madre, è il luogo di ritrovo dei ragazzi dai 15 anni in su, San Salvario (che invece è snobbatissimo da quella fascia) è la metà preferita di chi ha superato la fase del “mangio quello che mi capita bevo la cosa più forte che c’è non mi interessa il locale in cui sto può anche essere un magazzino” tipica dello studente e cerca la qualità di cibi e drink, e anche possibilmente la location curata e particolare. san_salvarioSan Salvario è un quartiere che vi descriveranno come borderline, a metà tra la zona multietnica e le strade del passeggio. Negli ultimi anni, con l’apertura di numerosi locali e lo spostamento dei 30-something in questa zona della città, San Salvario è rinato, dimentico del passato un poco burrascoso di “quartiere difficile”. Così adesso, camminando per Via Baretti, vi imbatterete in mille localini uno più sfizioso dell’altro; il venerdì e il sabato la gente si riversa per strada, per fare l’aperitivo o per aspettare il tavolo in quel ristorante che ha una coda lunghissima (ma ne vale sempre la pena); Via Saluzzo con l’omonima piazza vi accecherà di luci e non potrete fare a meno di fotografarla da lontano; le abitazioni della zona vanno a ruba ed è caccia al loft più industrial chic. Alcuni dicono che sia la meta preferita degli hipster, ma io, che hipster non sono e pur frequento San Salvario assiduamente, non me la sento di confermare. Ecco un piccolo tour tra i locali migliori del quartiere (secondo me) per una colazione corposa, un pranzo veloce, il brunch, l’aperitivo e la cena! A Colazione si va da Samambaia: Samambaia è un bellissimo bar-torrefazione in via Madama Cristina, in pieno stile Belle Epoque. Barocchissimo, tappezzato di stampe vintage e vecchie bottiglie, lampadari giganteschi e vecchia argenteria, questo delizioso locale vi sorprenderà con cappuccini strepitosi e torte della casa e fatte rigorosamente a mano. Vi sembrerà di essere nella Parigi del 1900, e invece siete a Torino, in una delle vie più trafficate e piacevolmente caotiche della città. Imperdibili le frittelle di mele, che spuntano dal nulla intorno alle 11.30 del sabato e della domenica. (Samambaia è in Via Madama Cristina, 20) A Pranzo tutti alla Locanda Clandestina: aperto da poco, la Locanda Clandestina è un bel localino di via Barsalvarioetti. Si mangia bene a pranzo – a cena è un po’ affollato – ha un’ottima carta di vini ed è gestito da un gruppo di ragazzi che mettono il cuore in quello che fanno. Ottimi i taglieri e l’accoglienza! (La locanda clandestina è in Via Baretti 16/e). Brunch/Merenda da TeaPot: Teapot è una bellissima (e minuscola) tisaneria con cucina. Oltre a sorseggiare tisane seduti su delle deliziose seggiole in stile anni ’60, TeaPot offre un’esperienza molto carina che ho provato in Primavera e che mi è rimasta nel cuore, ovvero il brunch. Da Teapot il brunch della domenica è molto variopinto, affollato (non dimenticate di prenotare), l’atmosfera è quella giusta per godersi al massimo quella che per noi italiani e un’abbondante e tarda colazione. Si comincia da un tris di piatti salati, tutti preparati a mano, si finisce con un tris di assaggi dolci, il tutto è accompagnato da una bevanda fredda e una calda. Quello che mi piace di più di TeaPot, oltre alla cucina che sazia e soddisfa, è proprio il clima: sembra sempre una festa. (Teapot è in via Silvio Pellico, 18). L’aperitivo è al Lanificio San Salvatore: chi mi conosce lo sa, quando vado in San Salvario, la tappa obbligata per l’aperitivo (o l’apericena) è il Lanificio. Il locale è bellissimo e caratteristico e, come nome vuole, espone macchine da cucire d’epoca e attrezzi del mestiere, oltre che tavoli coloratissimi e lanterne romantiche. L’apericena e i drink sono i migliori della città: ogni settimana il locale organizza delle serata a tema, quindi se siete fortunati, oltre a bere un cocktail ols-style come il Milano-Torino, potrete anche dividere con i vostri amici un cestino di hot-dog (per la serata rockabilly) o un vassoio di sushi (per la serata giapu). Curatissime e divertentessimi i menù e tutte le stampe che tappezzano il locale, che contribuiscono a creare l’atmosfera. (Il lanificio San Salvatore è in via Sant’Anselmo 30, angolo via Baretti). A cena da Parin: L’angolo di Parin è un ristorante tipico piemontese che vi calerà in un’atmosfera da inizio secolo. Se al mattino avete apprezzato lo stile di Samambaia, non potrete che adorare lo stile e l’arredamento di questo locale storico a due passi da Piazza Madama. Carichissimo di qualsiasi cosa – fregi, specchi, lampadari, vecchie statue – Parin riflette in pieno lo stile brocante ma anche quello pittoresco ed elegante della Belle Epoque. E’ uno di quei posti in cui i piatti li spiegano per bene e vi verrà voglia di mangiare tutto: il mio consiglio è di buttarvi sul Vitello Tonnato e su tutti i piatti tipici piemontesi che riuscirete a ingurgitare. Ottima sosta anche a pranzo dopo il giro al mercato di Piazza Madama! (L’angolo di Parin è in via Bernardino Galliari, 29.)
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