Venezia è ricca di
leggende. Alcune hanno fondamento in avvenimenti realmente accaduti, altre si
sono evolute ed arricchite grazie alle dicerie popolari, ma se non è in una
città come Venezia che si trovano leggende di fantasmi non saprei proprio dove
potrebbero essere.
Venezia, soprattutto nel
suo periodo invernale, dove la nebbia diventa quasi padrona della città, dove
le calli sembrano diventare dei tunnel senza fine e, se non fosse per il gran numero
di turisti anche in questa stagione, sembrerebbe una città quasi sospesa nel
tempo, con uno spirito tanto indipendente quanto estremamente misterioso e
attraente.
Tanti sono i palazzi
veneziani conosciuti per le loro stranezze e per le storie che, negli anni,
hanno fatto parlare di sé per via delle storie che li contraddistinguevano.
Oggi voglio parlarvi di due di questi palazzi: il Casino degli Spiriti e Palazzo Mastelli o del Cammello.
CASINO DEGLI SPIRITI
Questo
palazzo si trova a lato delle Fondamente Nove, in prossimità della Madonna
dell’Orto. Viene chiamato Casino degli Spiriti perché si dice che sia un luogo
di ritrovo per spiriti irrequieti…
L’edificio
risale al ‘500, costruito da una famiglia nobile veneziana, che era solita
ospitare incontri letterari e convegni. Le storie che aleggiano intorno al
palazzo sono diverse, si dice che nelle grandi stanze si praticavano rituali
magici ed evocazioni di demoni e spiriti. Si racconta che uno degli spiriti che
ancora oggi gira tra le sue stanze sia quello del pittore Luzzo, che era solito
incontrarsi qui con Giorgione, Tiziano e Sansovino. La morte di Luzzo fu
causata da un amore non corrisposto da parte di una delle amanti di Giorgione
(una certa Cecilia), egli infatti si suicidò per la disperazione.
Ancora oggi
ci sono veneziani che giurano di aver visto strane luci ondeggianti e aver
sentito rumori misteriosi nei pressi del palazzo.
PALAZZO MASTRELLI O DEL CAMMELLO
Siamo sempre
nelle vicinanze della Madonna dell’Orto, Palazzo Mastrelli, detto del Cammello,
la casa dei fratelli Rioba, Afani e Sandi arrivati a Venezia intorno al 1100
per motivi di tipo commerciale. I tre fratelli venivano dalla Morea, capite
bene che il cognome a loro affibbiato, altro non era che un soprannome dato
dagli stessi veneziani (Mastelli=catini) per indicare la quantità di denaro di
cui erano provvisti. Le statue dei tre fratelli sono tutt’oggi visibili vicino
all’entrata del palazzo, in Campo dei Mori.
La statua del
cammello (ecco il perché viene chiamato Palazzo del Cammello), rappresenta un
quarto personaggio, un servitore. La leggenda racconta che, in realtà, le
statue siano proprio i tre fratelli pietrificati per colpa della loro
disonestà. Una donna, un giorno, si recò dai tre fratelli poco dopo aver
ricevuto in eredità dal padre un negozio, nel quale voleva esporre e vendere
stoffe pregiate, i tre Mori fiutarono l’affare pensandola inesperta e le
offrirono del materiale scadente. La donna, smascherato l’inganno, li pagò con
delle monete nominando il nome di Dio, e nel momento in cui i tre fratelli le
presero in mano si trasformarono in statue. Secondo la storia furono trovati
dal servitore il giorno seguente.
Stupefacente
come un palazzo possa nascondere delle storie così particolari, credo che a
Venezia ogni palazzo abbia una sua storia segreta o qualche aneddoto da
raccontare, ma credo che nemmeno noi veneziani riusciremo mai a scoprirli
tutti! ori.
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