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La cappella Sansevero di Napoli e i prodigi del Principe di Sangro

DI: Mena Santoro |19 mag 2015
La cappella Sansevero di
Napoli e i prodigi del Principe di Sangro

Non ho mai visto nulla di più bello! Questo è stato il mio primo commento appena entrata nella Cappella Sansevero. Esagerata? No, affatto. Quelle statue, i marmi, i colori brillanti, l’atmosfera, il fascino del mistero: tutto è ancora impresso nella mia mente. Ho avuto l’occasione di visitare il Museo Cappella Sansevero.

San Gregorio Armeno è un vero gioiello dell’arte barocca napoletana. Qui sono custodite opere di straordinaria bellezza, volute da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero.

Primo Gran Maestro della Massoneria napoletana, il Principe era un uomo dotato di grande intelligenza; non si fermava alle apparenze ma in lui ardeva il fuoco della conoscenza. Dedicò la sua vita a sperimentazioni nei più disparati campi delle scienze e delle arti, dalla chimica all’idrostatica, dalla tipografia alla meccanica, raggiungendo risultati che apparvero “prodigiosi” a quei tempi. Raimondo di Sangro divenne così un vero e proprio mito. A testimoniarlo anche l’iscrizione riportata sulla sua lapide: “Uomo straordinario predisposto a tutte le cose che osava intraprendere; celebre indagatore dei più reconditi misteri della Natura”.

cappella

Ogni angolo del museo è frutto di una sua invenzione. Da notare il soffitto, un arcobaleno di colori così limpido e brillante da non essere scalfito dai segni del tempo. La volta, nota anche come Gloria del Paradiso, fu realizzata da Francesco Maria Russo, utilizzando però i colori preparati appositamente dal Principe con bile, vescica, urina ed interiora di animali. Fu l’inventore anche della pittura oloidrica. Sapeva colorare il marmo in modo tale che i colori lo penetrassero “da banda a banda” e non rimanessero solo in superficie; realizzò perfino marmi artificiali. Raimondo di Sangro scriveva e creava utilizzando simbolismi. I segreti delle sue invenzioni sono morti con lui.

La prima navata, all’ingresso, rappresenta il culmine delle sue doti, tra nicchie e sepolcri. Qui il Principe volle immortalare le donne della famiglia di Sangro, dedicando ad ognuna di esse una statua. In onore di Giovanna di Sangro è l’Amor divino. Un giovane avvolto in un mantello guarda verso il cielo e ha nella destra un cuore fiammeggiante: viene così esaltato l’amore per Dio della nobildonna. La Sincerità è dedicata, invece, alla moglie di Raimondo di Sangro, Carlotta Gaetani. Una donna bella ed elegante che regge nella mano sinistrauncuore e nella destrauncaduceo, simboli l’uno di amore e carità, l’altro di pace e ragione.

Disinganno, dedicata da Raimondo di Sangro al padre Antonio. Dopo la morte della moglie, Antonio abbandonò suo figlio per cercare evasione altrove. Condusse una vita disordinata ed impura finchè, in vecchiaia, tornò sulla retta via facendo rientro a Napoli. L’uomo è raffigurato avvolto in una rete, simbolo del peccato. Al suo fianco un angelo intento a liberarlo, mentre indica il globo terrestre ai suoi piedi, simbolo delle passioni mondane; al globo è appoggiato un libro aperto, la Bibbia, una delle tre “grandi luci” della Massoneria. Ciò che mi ha colpita nell’osservare questo blocco di marmo è constatare che perfino la rete fosse di marmo. Non credette ai suoi occhi nemmeno un soldato tedesco che, durante la guerra, sparò un colpo di pistola per verificarne l’autenticità. Ancora oggi è visibile il colpo inflitto.

Posto al centro della navata vi è il Cristo velato, una delle opere più misteriose al mondo. La sua bellezza è tale da meritarne un post a parte.

cristo

Informazioni utili: il museo è aperto, nei giorni feriali, dalle 9.30 alle 18.30; la domenica e festivi dalle 9.30 alle 14.00 Ultimo ingresso consentito fino a 20 minuti prima della chiusura. Chiuso il martedì.

Il costo del biglietto è di 7€ intero, 5€ ridotto dai 10 ai 25 anni compiuti; gratuito per età inferiore a 10 anni. Essendo un museo privato all'interno è vietato fare foto. Le foto di questo articolo sono tratte dal sito ufficiale.

Museo Cappella SanSevero

Via Francesco De Sanctis, 19/21

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