Il primo approcio al
Ratanà di Milano, quasi due anni fa, non fu dei migliori. La troppa gente, la lunga attesa prima di sedersi, il servizio poco soddisfacente avevano messo in ombra una cucina praticamente perfetta, in ogni suo dettaglio. Eppure una serata “no” capita a tutti. E così, sono tornata in quel ristorantino a pochi passi da casa e mi sono innamorata della cucina di
Cesare Battisti.
Perché è la cucina semplice ma attenta al dettaglio. Dove per dettaglio intendo la materia prima scelta con cura, la stagionalità degli ingredienti e le cotture dolci.
E’ la cucina elegante ma non troppo pretenziosa. E soprattutto è il luogo dove poter portare anche gli amici più difficili perché il menu riesce a mettere d’accordo davvero tutti.
Partendo da un’
ottima base di tradizione milanese (da assaggiare obbligatoriamente il risotto allo zafferano con l’ossobuco. Magari non in pausa pranzo per evitare “abbiocchi” facili), quello che mi piace dello chef è l’utilizzo delle verdure, anche come solo piatto unico. Ad esempio le
verdure invernali cotte al forno potrebbero sembrare una portata “triste” e invece con la giusta qualità e la giusta cottura diventano un secondo piatto nutriente ma soprattutto gustoso. E non necessariamente “impegnativo”.
Divina la carne piemontese. In particolare le roselline di fassona con la salsa all’aceto balsamico di Modena (ho aspettato nove mesi di gravidanza per poter riassaggiare questa meravigliosa carne cruda). Che sia carne, pesce, legumi, pane o uova è sempre indicato il fornitore e quindi le aziende agricole, le macellerie scelte, i mulini e le coltivazioni biologiche.
Il menu è molto semplice e snello:
4 piatti per portata. Cambio di menu stagionale, ovviamente. E a cena la possibilità di avere il
menu degustazione “ghe pensi mi!”: ogni sera 5 portate a sorpresa secondo le disponibilità del mercato e l’estro dello chef, compreso dessert scelto a la carte. Il tutto per 45 euro, bevande escluse.
I dolci, in particolare il mascarpone con la barbabietola candita e l’arancia, vanno assaggiati. Perché c’è sempre quello che soddisfa tutti. Intanto non manca mai il cioccolato (per una come me è fondamentale avere sempre un dessert al cioccolato da poter scegliere e guai a lasciare una donna senza scelta nel dessert...) poi una classica tarte tatin ma destrutturata e rivisitata con gelato al caramello, mele saltate e sfoglia caramellata, per arrivare ai profiterol nocciola e pistacchio, cioccolato fondente e panna.
Ecco, se avete scelto il secondo piatto di sole verdure per rimanere leggeri, poi è quasi obbligatorio scegliere un dolce ipercalorico
Per i giorni feriali
disponibile il menu “business lunch” a 19 euro e per l’orario aperitivo, dalle 18.30 alle 20.30,
“i rubitt”: in dialetto milanese vuol dire
“piccole cose di pregio” e quello che propone il Ratanà è proprio questo.
Degustazioni di piccoli assaggi preparati al momento con un calice di vino o di birra artigianale in abbinamento. A fine pasto disponibili anche le tisane, per una coccola in più.
Ratanà
via de Castilla 28
Telefono: 0287128855
(© foto Barbara Torresan & La Viz per Ristorante Ratanà)
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