Torino è una
città bella. Anzi è una città bellissima. Non lo dico solo io che sono di
parte ma lo dicono tanti amici, anche stranieri, che non fanno che decantarne
le bellezze: architettoniche ma anche gastronomiche. Perché chi viene a Torino
la prima volta ha talmente tante cose da fare, vedere e assaggiare che un fine
settimana solo non basta. È famosa per il Museo del Cinema, il Museo
dell'automobile, per l'affascinante e ricco di reperti Museo Egizio, una vera
perla.
Ma non tutti
sanno che a Torino esiste l'unico (credo proprio che non ce ne sia un altro
simile in nessun luogo al mondo) Museo della
Frutta. Avete capito bene, sì un Museo dedicato alla frutta.
Inaugurato nel Febbraio del 2007 questo curioso museo custodisce al suo interno
una collezione di più di mille frutti artificiali plastici (1021 per essere
precisi), modellati a fine 800 da Francesco
Garnier Valletti. Cuore pulsante del Museo la collezione pomologica,
della quale fanno parte centinaia di varietà di mele, pere, pesche,
albicocche, susine e funghi, riprodotte fedelmente da Garnier Valletti, così
bene da sembrare vere. Ho passato buona parte della mia mattina ad osservare
questi frutti e vi assicuro che alcuni sono talmente belli sa sembrare reali,
che quasi ti viene voglia di addentarli! Francesco Garnier Valletti fu un
luminare in campo agrario, uno dei primi che si rese conto di quanto fosse
importante preservare la biodiversità, visto il numero di
frutti conservati al museo. In effetti viene spontaneo chiedersi dove siano
finite tutte quelle varietà di mele e pere, o le albicocche e susine. Oltre ai
frutti il museo è ricco di reperti fotografici e di video d'epoca.
Grazie al
Museo della Frutta abbiamo la possibilità di ripercorrere una fase della storia
della ricerca scientifica applicata all’agricoltura e meglio comprendere le
dinamiche che tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento hanno
trasformato in modo radicale la produzione ortofrutticola da artigianale a
industriale, con nuovi metodi di coltivazione, conservazione, distribuzione e
consumo.
La collezione
completa di frutti viene acquisita dalla Regia Stazione di Chimica Agraria nel 1927 e
così suddivisa: 39 varietà di
albicocche, 9 di fichi, 286 di mele (di cui 2 incomplete), 490 di pere (di cui
4 incomplete), 67 di pesche, 6 di pesche noci, 20 di prugne, 44 di uva, 50 di
patate e un esemplare ciascuno di rapa, di barbabietola, di carota, di
pastinaca, di melograno e di mela cotogna. Tra il 1932 e il 1935 la Stazione
acquisisce, dunque, altri 323 modelli di frutti e ortaggi: altre mele, pere,
pesche, uva, susine, fragole, ciliegie, arance, mandarini e limoni,
barbabietole da foraggio, funghi e modelli “di putrefazione” di mele.
Quindi se
state programmando un fine settimana a Torino dovete inserire anche la tappa al Museo
della Frutta Garnier Valletti. Resterete affascinati da questa curiosa
collezione di frutti ormai quasi dimenticati, anche da madre natura.
Museo della Frutta
Via Pietro Giuria 15
Tel 0116708195
Dal lunedì al sabato – dalle 10:00 alle 18:00
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