Sono da sempre appassionata di
leggende, mi piace cercare la motivazione apparentemente assurda o addirittura
inquietante che sta dietro ciò che mi circonda.
Non mi accontento mai di
resoconti semplici o spiegazioni fin troppo plausibili, così probabilmente alle
volte mi lascio incantare, come la tipica bambinetta davanti alle peggiori
storie di maghi e di principesse, e sicuramente prendo qualche cantonata. Quel
che è certo è che non mi annoio mai.
Come non mi annoio mai con
Milano, che è letteralmente farcita di queste storie. Pensiamo ad esempio al
“Sogno di Mezzanotte”, che avevo raccontato parlando di Brera,
e che sicuramente aumenta il fascino di un quartiere che già ci mette parecchio
del suo.
Ora io non so se queste leggende
sono proprio tutte vere, ma appunto perché di leggende si tratta, alla fine che
importa?
Ma oggi voglio parlare delle
statue del Duomo, che anche loro hanno un bel perché, non si limitano ad
abitare le facciate per puro spirito decorativo, o almeno non solo.
Se ci avete fatto caso,
all’interno e all’esterno della chiesa ci sono migliaia di raffigurazioni (c’è
chi dice 3200 e chi 3400, se poi stiamo a contare anche i mezzibusti non se ne
esce più), e i generi sono i più diversi. Passiamo dalla tradizione biblica
alle raffigurazioni pagane, fino ad arrivare a quelle tipicamente demoniache,
che uno magari si chiede che ci azzeccano con un luogo di culto.
E qui la leggenda ci viene in
aiuto e fa diventare possibile anche ciò che sembra non avere un senso.
Pare che il nostro famoso Duomo,
la terza cattedrale d’Europa dopo San Pietro e la cattedrale di Siviglia (e io
che pensavo che la parigina Notre Dame fosse più grande!), fu costruito per
volere del Diavolo in persona. Satana apparve al pover Gian Galeazzo Visconti
in una sfortunata notte del 1386, con la richiesta senza pretese di edificare
una chiesa in suo onore. Ovviamente nessun obbligo, in caso di rifiuto Satana
si sarebbe preso l’anima del buon Visconti come premio di consolazione. E
secondo voi cosa decise di fare il nostro malcapitato? Fatti i suoi rapidi
conti, diede il via ai lavori.
Ovviamente non ebbe mai il
piacere di vedere l’opera compiuta, che si sa che la Fabbrica del Duomo è un
cantiere sempre aperto, ma sicuramente ci mise della buona volontà.
Mi chiedo che fine avrà fatto la
sua anima ma questo magari va approfondito a parte. Fatto sta che ancora oggi,
se prestiamo attenzione a tutto questo trionfo di marmo che ingombra la piazza
più famosa della città, i personaggi che saltano all’occhio sono i più
disparati. I doccioni prendono le sembianze di demoni e di diavoli, come
gentilmente richiesto dal ‘Signore del male’ in persona avvolto nella sua
nuvola di zolfo, poi ci si distrae un attimo ed ecco comparire un diavolo al
guinzaglio della temeraria Santa Margherita.
Eva sta al balcone in topless,
Sant’Erasmo ha la pancia squartata dalla quale scivola via l’intestino, e gli
Apostoli custodiscono la Vergine. A proposito di Vergine, potevamo dimenticarci
della statua per eccellenza? La famosa Madonnina, simbolo di Milano, che dalla
fine del Settecento guarda la città dall’alto, regalandole quel qualcosa che la
rende unica al mondo.
Voglio poi fare una menzione
speciale per Napoleone, che c’è anche lui! Sì, perché alla vista dei lavori
troppo fermi, l’imperatore decise che era il momento di dare nuovo impulso, e provare
a finire l’opera ancora incompiuta: evidentemente si era preso a cuore la
questione.
In cambio si accontentò di un
minimo di riconoscimento iconico, che il palcoscenico principale se l’era già
aggiudicato Lucifero e davanti a certi soggetti anche gli uomini più potenti
della terra preferiscono stare a guardare (vista poi la tendenza di
quest’angelo caduto in disgrazia a comparire in sogno, meglio non tirare troppo
la corda).
Duomo Milano
Orari apertura:
Tutti i giorni 7.00 – 19.00. Ultimo ingresso 18.30
Biglietti: Accesso gratuito al Duomo.
Ticket fotografico: € 2,00
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