
Quante
volte abbiamo sentito parlar male di Napoli? E quante volte ci hanno
detto di fare attenzione passeggiando nei pressi del Quartiere
Sanità? Posso affermare che chi vive di stereotipi si perde il
meglio! Qualche settimana fa ho preso
parte al tour #LeLuciDiDentro,
frutto del progetto Smart
Rione Sanità.
L’obiettivo
era valorizzare, appunto, il patrimonio culturale, materiale e
immateriale, del Rione Sanità.
Così ci siamo addentrati per i vic
e vicarielli
dello storico rione. Una città nella città, che vive di storia,
arte e cultura ed è tutta da scoprire.
Una
delle tappe più affascinanti è stata la visita al Cimitero
delle Fontanelle.
Scavato
nella roccia di tufo della collina di Materdei, vi si accede dalla
piccola chiesa di Maria Santissima del Carmine.

Scendiamo
nella Valle
dei Morti.
Qui
riposano i resti di migliaia di persone, vittime dell’epidemia di
peste del 1656 e del colera del 1836. Si contano circa 40.000 ossa.
Molti teschi sono numerati perché frutto di esperimenti scientifici;
altri sono anonimi ed “innoqui”; altri ancora adornati con
statuine, monete, corone. Ricordate il culto
delle anime pezzentelle che si svolgeva presso il Complesso di
Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco?
Chiedere per ottenere qualcosa: l’anima “pezzentella”, secondo
la tradizione popolare, chiedeva preghiere e messe in suffragio per
poter elevarsi al cielo, ed in cambio offriva grazie ed assistenza
alla persona in vita che aveva adottato i suoi resti. Il culto delle
anime del Purgatorio, mai riconosciuto dalla chiesa cattolica, ha
subito vari interventi di censura, come il divieto cardinalizio del
1969. Ma la devozione popolare non si è mai interrotta. Al
contrario, si è accentuata sempre più all’interno del Cimitero
delle Fontanelle.
Sapevate
che ogni lunedì si libera un posto in Paradiso? Ciò significa che
un’anima viene liberata dalle pene del Purgatorio. I devoti, così,
ne approfittano per intensificare le preghiere “A
refrische ‘e ll’anime d’o priatorio” e
chiedere Grazie.
A
Napoli ogni luogo vive di miti
e leggende.
In
un posto così non potevano mancare storie e misteri, come quello
della‘capa
e Cuncetta,
l'unica che sembra sudare, l'unica più lucida degli altri. Come
riconoscerla? Guardate qui che altarino hanno creato i suoi fedeli!
Secondo la tradizione, se un teschio suda vuol dire che esso è in
“meditazione” per concedere Grazie.

E
come non citare la leggenda
del Capitano.
“Io
voglio rimanere in questo luogo, capuzzella tra le capuzzelle. Voglio
ascoltare le storie di questi umili defunti, piangere e gioire con
loro, sentirmi in compagnia. Qua dentro la solitudine non si avverte.
Là fuori sì!”: così recita la lapide su cui è posto il teschio. Il Capitano è uno
dei personaggi più illustri e venerati del cimitero. Si
narra di una giovane donna promessa sposa che nutriva una grande
venerazione per il teschio.
Il suo futuro marito, invece, riteneva che tutte quelle attenzioni
fossero tempo perso. Così un giorno decise di accompagnare la sua
donna al Cimitero per conoscere da vicino il suo nemico. Giunto nella
cava, il giovane infilò un bastone di bambù nell’orbita
dell'occhio del teschio e, invitò il Capitano al suo matrimonio. Il
giorno delle nozze, tra gli invitati, apparve un uomo in divisa e con
una benda sull’occhio. Quando lo sposo chiese al carabiniere di
qualificarsi, questo rispose che era stato lui stesso ad invitarlo.
Così
svelò la sua identità mostrando agli sposi il suo scheletro e
facendoli morire di crepacuore.

Dirigendoci
verso la Navata
dei Preti,
incontriamo un’altra illustre figura, il Monacone.
La sua rappresentazione è alquanto macabra. La statua è stata
decapitata e al posto della testa è stato adagiato un teschio. Posto
in una zona buia del cimitero, è illuminato da un raggio di luce
proveniente dall’esterno. Provate ad immaginarvi qui di sera…
Vale
il detto “non è vero, ma ci credo”, ma mi chiedo: dopo una
giornata trascorsa in compagnia di tutti questi scheletri, come si fa
a non sognarli? A testimoniarlo anche Antonio, la guida che ci ha
condotto alla scoperta di questo viaggio.
E
voi adottereste un teschio?
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