Dicesi “cozzalo” il perfetto esemplare barese che, oltre a vestirsi in modo
inadeguato con canotte dubbie, pantaloncini, croci e collane in bella vista,
scorrazza per la città con il suo motorino
truccatissimo, preferibilmente in compagnia di un “socio” e obbligatoriamente
senza casco.
In altri termini… tamarro,
grezzo chi più ne ha più ne metta.
Come fare per evitarli? Ecco un semplice manuale da seguire alla lettera!
Al mattino i cozzali amano
frequentare locali con “musica a palla”,
un caffè, una brioche e dritti in sala giochi dove trascorreranno l’intera
giornata inebriati dai fumi dell’alcool e delle sigarette… vietato fumare?
Dove?
Non contenti i cozzali amano
girare per la città con le loro micro car che si possono guidare senza patente…
li riconoscerete facilmente tra la folla perché, se siete al volante, la vostra
automobile rimbomberà a causa della bella musica proveniente dalla loro.
Il cozzalo all’ora di pranzo
torna da mammà per trangugiare di
ogni: è d’obbligo primo, secondo, frutta e dolce.
Rutto libero
e poi di corsa a nanna per il riposino pomeridiano.
Ore 16: il soggetto
identificato si sveglia, si gratta la panza ancora piena, si veste con i suoi
jeans rigorosamente di marca, le sue scarpe rigorosamente di marca (spesso taroccate) e le sue collane… una serie di telefonate agli amici e appuntamento al parco per una bella birretta e qualche
sigaretta qua e là, ovviamente il tutto condito da apprezzamenti in lingua alle
ragazze che malauguratamente passano nelle vicinanze.
Tutti nuovamente in sella
alle macchinette o ai vespini 150 con bolide 3000 e via, verso nuove avventure…
una scia per le strade della città, tra clacson e Gigi D’Alessio a tutto volume.
Ore 18: se le condizioni
meteo permettono, è d’obbligo una tappa a Nderr la lanz sempre per sfondarsi
di birra, rigorosamente trangugiata in macchina, con gli sportelli aperti e
Mario Merola in sottofondo.
Ovviamente non si può non
fare un salto a Barivecchia, negli
anfratti più nascosti, quelli dove il barese medio non si sognerebbe minimamente
di entrare.
Ah dimenticavo, riconosci i
veri cozzali proprio perché sono gli unici che nelle strade della città vecchia
hanno libero accesso con i loro mezzi a due o più ruote (per gli altri è severamente
vietato).
Durante feste patronali,
ricorrenze come i Mondiali o grandi eventi, la famiglia del cozzalo allestisce
banchetti agli angoli delle strade più trafficate per vendere ogni genere di
bandiera, trombetta, le palme a Pasqua e gli spari a Capodanno (ovviamente il
tutto senza licenza… macché scherzi?).
Ore 20: si spengono le luci e
il vero cozzalo nero si dirige sul mare, verso il faro o meglio l’ingresso monumentale della Fiera del
Levante.
Qui è d’obbligo un bel paninazzo ripieno di nghiemeridde (meglio note come interiora di
animale) cotti dalla bracella fai da te di qualche personaggio locale nelle
vicinanze.
Se poi
avete bisogno di un taglio e barba fast, qui effettuano anche acconciature
uomo… basta andare alla ricerca di un noto signore robusto con capelli bianchi
e baffone… è lui l’addetto alla bellezza del cozzalo.
Fa
accomodare sulla sediolina di plastica bianca, pettine e forbice alla mano e penserà
al taglio giusto con cresta e rasatura a virgola d’ordinanza.
Si
è fatta notte ed anche questi personaggi vanno a dormire. Domani è un altro
giorno e il cozzalo ha bisogno di ricaricarsi: la vita è dura per lui, ma saprà regalarci sempre tantissime emozioni.
Avremmo dovuto avvisarvi e chiedervi di mettere in conto un bel po' di ironia ma se siete arrivati fin qua sicuramente avrete colto il tono ironico e scanzonato del post. A questo punto non potete non dirci la vostra su Facebook e Twitter... vi aspettiamo!