Il bello dei viaggi è che puoi portare con te ricordi, impressioni, profumi e sapori.
La valigia al rientro a casa è sempre più pesante perché racchiude tante cose,
soprattutto oggetti e prodotti che arrivano da lontano, le spezie, gli aromi e anche
qualche piccola scatola, uno scrigno magico che come per incanto, quando la apri, ti
fa tornare indietro nel tempo.
Almeno per me è così, ogni volta la stessa sensazione. E forse così è stato anche
per Daria e Alfredo che qualche tempo fa hanno deciso di aprire il loro ristorante,
fatto di sapori e profumi che vengono da lontano, pieno di ricordi e sensazioni che
si sono portati dietro dagli innumerevoli viaggi intorno al mondo. Tutto questo e
molto di più è Dora In Poi. Mi è piaciuta l'idea di dargli questo titolo, viaggi con
cucina, perché è un po' quello che troverete all'interno del ristorante, ma soprattutto
nel menù del Dora In Poi: contaminazioni, tra viaggi ed esperienze di Alfredo e
Daria, tradotti in ricette e trasformati dalla mano leggera dello chef ucraino Vasyl
Andrusyshyn, anche lui con qualche esperienza da girovago intorno al mondo a
sperimentare metodi e cotture diverse.
Il locale è moderno e giovane, senza fronzoli. Luminoso quel tanto che basta per
permettere di mangiare potendo ammirare ciò che abbiamo nel piatto. Mi sono
stancata di quei locali con le luci soffuse, che mi obbligano a dover accendere la pila
dell'iPhone per leggere il menù. Luce finalmente. Non troppa, ma giusta. Bravi.
Prima di cena un cocktail al banco, come piace a me, mentre studio, penso, parlo
con gli amici e leggo il menù, per capire cosa ordinare. Quindici minuti di puro
relax. Trovo che l'aperitivo così sia più divertente e stimolante. Assaggio due diversi
cocktail: il Bloody Mary, preparato con sakè (buonissimo) e un Negroni alla birra,
curioso.
La carta dei cocktail è interessante, come quella dei vini, tutti biologici e
biodinamici per volontà di Alfredo e non per moda. Sempre alla ricerca di
nuove etichette, da provare anche con i clienti in una delle degustazioni mensili
organizzate per l'occasione.
Il menù è suddiviso in 3 categorie: crudi, marinati e caldi per permettere ai
commensali di giocare con i piatti, ordinando più portate contemporaneamente da
assaggiare tutti insieme. Niente più antipasto, primo e secondo. A voi la scelta di
cosa mangiare senza nessun tipo di filtro. La parola d'ordine è divertimento.
Tra i crudi ottima la tartare di fassone con ostrica e salsa al lime. Un assaggio dei
marinati con ceviche di pesce bianco con quinoa al coriandolo e cipolla di Tropea.
Degustazione dei caldi: Dim sum alla piemontese, con ripieno di arrosto, Tagliolini
all'uovo con gamberi rossi porcini e lime. Pesci e molluschi con fregola al limone,
piatto troppo sapido per me. Un errore nel condimento, può capitare.
Nei dolci curioso ed originale il minestrone freddo di frutta e verdura, servito con
cioccolato fondente. Mi ha tentato parecchio la meringata della pasticceria Raspino.
La terrò in serbo per la prossima volta.
Dora In Poi, aria nuova a Torino in un bel quartiere della città, Regio Parco, che
vede la nascita di locali, fuori dal circuito di San Salvario, in overbooking ormai.
Da provare. Noi torneremo per assaggiare piatti nuovi.
Dora in Poi
Via Catania, 21
Torino
Telefono: 0112409962