Famoso per aver portato il ristorante Trussardi alla Scala in soli due anni alla seconda stella Michelin (in due anni, due stelle consecutive), conosciuto per il suo hamburger che metteva d’accordo tutti (anche lato budget) e riconosciuto per i suoi piatti che lo hanno reso noto nella ristorazione italiana e mondiale. Andrea Berton, dopo esperienze notevoli (Marchesi, Pinchiorri, Louis XV) apre nel cuore di Brera, il quartiere vip della vecchia Milano, il suo primo bistrot Pisacco e subito di fronte, la pizzeria Dry.
Pisacco è semplice ma efficace. Uno di quei format che non puoi non “riempire” ogni giorno, visti i prezzi assolutamente contenuti della zona, il servizio veloce e l’ambiente essenziale ma allo stesso tempo confortevole.
Il menu è un foglio di carta con i piatti del pranzo (vige a scelta un pranzo “fisso” con piatti diversi giorno per giorno ad un prezzo che non arriva ai 10 euro con tre assaggi di primo, secondo e contorno) e i piatti della cena, divisi anche in diverse porzioni.
Mi spiego. Si può avere la tartare di carne cruda in misura small o in formato large. Semplicemente “ho voglia di assaggiare qualcosa in più” oppure “mangio un piatto e va bene così”.
Non male, anzi. Idea vincente. (Anche per quelle come me che scelgono la misura large ma assaggiano comunque diverse portate).
Obbligatorio assaggiare il suo hamburger che, semplificato e modificato negli anni, rimane comunque un pezzo forte. Pane home-made, maionese home-made, burger e una fetta di lattuga. Nulla di più.
Tra i miei preferiti la Caesar Salad. La presenta scomposta, con senape in grani, lattuga e pollo cotto in modo da rimanere per nulla asciutto e molto morbido. Per i non milanesi ottimo il risotto allo zafferano con il macinato di vitello sbriciolato e meravigliosa (e ve lo dice una mezza bolognese) la mortadella naturale come antipasto.
I vini sono elencati in un foglio a parte e la carta è studiata in modo intelligente anche per i non esperti. Non la solita distinzione tra regioni, ma categorie come “i prezzi imbattibili”, “le bollicine”, il “territorio puro”, il “24 o giusto medio” (i vini tutti a 24euro). Ovviamente non possono mancare i vini al bicchiere e tutti divisi per colore :-)
Non è il ristorante dove solitamente scelgo il pesce ma le acciughe del Mar Cantabrico sono da assaggiare come antipasto, servite nel loro pack originale (la scatoletta di latta a strappo) o abbinate alla pizza come capita nel “fratello” Dry, subito di fronte. Ottima anche la seppia alla plancia con crema di avocado e lime e sicuramente da assaggiare per terminare il pasto con dolcezza, il brownie.
I dessert prevedono sempre una new entry di dolce del giorno a seconda della stagione ma sicuramente la famosa “mattonella americana” riesce bene.
L’aperitivo è sempre pieno, sia qui che di fronte, e i cocktail vanno assolutamente assaggiati. Consiglio un Moscow Mule da Dry, vi sembrerà una tisana a prima vista. Ma non preoccupatevi, capirete subito che l’effetto è diverso.
Pisacco è un bistrot che ha tre grandi fortune: la posizione centrale, strategica e ben servita, la firma importante di un grande chef e i prezzi assolutamente contenuti. In più il menu e la carta dei vini “easy” e semplici rendono il tutto più facilmente fruibile.
Insomma, strategia vincente. Da provare, riprovare e, perché no, diventare “habituè” .
Pisacco Restaurant & Bar
Via Solferino 48
Website: www.pisacco.it
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