Daniel Canzian, “lo chef del Marchesino". E’ cosi che lo definiscono in tanti. Ma Daniel Canzian oggi, a 32 anni, è lo chef del suo omonimo ristorante,
Daniel appunto. Situato nel cuore di Brera, tra via San Marco e via Castelfidardo, il cuoco di Conegliano Veneto ha deciso di mettersi in gioco e iniziare una nuova avventura. Con la moglie, splendida padrona di casa che ti accoglie in sala con quel sorriso che in tanti posti a Milano vorremmo vedere, e con una location di tutto rispetto, inizia ad ottobre 2013 la sua prima esperienza da solo.
Certo di esperienza ne ha. A partire dal Dolada al Tivoli di Cortina, al ristorante Club Medusa del Costa Crociere, per finire al già citato Marchesino. Dove è proprio Gualtiero Marchesi, il “maestro” per eccellenza, a volerlo come executive chef del famoso ristorante accanto al Teatro La Scala.
Ovviamente la
cucina è prevalentemente “
marchesiana” e lui questa tradizione decide di portarla avanti anche nel nuovo locale, con un occhio però al contemporaneo che fa parte della sua personalità.
E allora esprime così la sua filosofia: Cucina Contemporanea si legge all’ingresso e appena si entra si rimane colpiti dalla
grande cucina sulla destra, completamente a vista. E’ possibile cenare e intanto guardare la preparazione di ogni piatto, dall’inizio alla fine.
I tavoli non sono tanti anche se l’ambiente è grande. E io adoro poter cenare in tavoli spaziosi, senza sentire accanto i discorsi dei vicini.
Da Daniel questo non succede di certo. Si gode incredibilmente di privacy e di un servizio impeccabile fatto dagli stessi cuochi giovanissimi che escono in fila dalla cucina, servono il piatto e lo raccontano.
Ma veniamo al
cibo. Ho assaggiato praticamente metà menù e mi sono innamorata della sua costoletta alla milanese. Esattamente quello che intendo io. Alta, non battuta, morbida e succosa ma allo stesso tempo fritta bene nel burro chiarificato e non eccessiva.
Il
risotto allo zafferano con l’ossobuco merita sicuramente una citazione, soprattutto perché viene servito insieme, ma in piatti separati così da poter scegliere come assaggiarli e non essere obbligati all’unione dei sapori per forza.
Il
minestrone alla milanese è l’omaggio a Marchesi, con le verdure croccanti e il “
finto brodo” che viene servito direttamente al tavolo in ogni piatto e che è acqua acidula di pomodoro. Buonissimo e assaggiato a metà cena crea quel momento ideale per poter proseguire con i nuovi piatti.
Spettacolari i
grissini al nero di seppia (a seconda della stagione anche verdi ripieni di zucca) ripieni di baccalà dei quali chiedo la ricetta ma scelgo ben presto di non rifarla per mancanza di tempo e di pazienza soprattutto.
I
vini meritano un accenno perché la carta prevede solo vini italiani con un’eccezione allo champagne ma soprattutto qui da Daniel vige il “diritto di tappo” (cosa che io e i miei genitori abbiamo apprezzato decisamente), ovvero ben accetti i vini portati da casa.
Il
servizio è impeccabile, la moglie Chiara splendida e divertente, lui, Daniel, bravissimo e sempre con un timido sorriso sulle labbra, la location elegante, spaziosa, contemporanea ma mai fredda e distaccata.
Insomma quando si dice
“chi ben comincia…”.
Ristorante Daniel
Via San Marco angolo Castelfidardo
20121 Milano
Telefono: 0263793837
Website:
www.danielcanzian.it
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